In alcune città italiane c’è piazza 11 Febbraio. Perché? Di che ricorrenza si tratta?
11 FEBBRAIO 1929: I PATTI LATERANENSI
L’11 febbraio si festeggia (o, meglio, si celebra o si ricorda) la firma dei Patti Lateranensi, siglata nel1929 da Mussolini e dal cardinal Gasparri, rappresentante Pio XI. I Patti Lateranensi regolarono i rapporti tra la Chiesa Cattolica e il Regno d’Italia, che si riconobbero reciprocamente. Inoltre, venne istituito lo Stato di Città del Vaticano. In sintesi, posero fine alla cosiddetta Questione Romana, risalente al 1870.
La Questione Romana
Perché ci fu bisogno dei Patti Lateranensi? Dopo la Breccia di Porta Pia, Papa Pio IX, ritenendo l’atto un affronto, il 1 novembre 1870 pubblicò l’enciclica Respicientes Ea “per denunciare quello che il Pontefice considera come ingiusta, violenta, nulla e invalida, ossia l’occupazione e la presa di Roma da parte delle truppe italiane e la fine dello Stato Pontificio. In particolare il Papa si lamenta della violazione del Palazzo del Quirinale, considerato sua proprietà personale, contro la decisione del Governo italiano di annetterlo al demanio pubblico e farne la sede del Re d’Italia”. (Wikipedia).
Inoltre, vietò ai cattolici di prendere parte alla vita politica italiana italiana, sia come elettorato passivo sia come elettorato attivo.
Questo divieto venne abrogato da Benedetto XV nel 1919 ma era disatteso già dai primi anni del XX secolo.
Consenso e toponomastica
Restava però la frattura tra lo Stato Italiano e la Chiesa. I Patti Lateranensi, che nel 1984 sono stati sostituiti dal Concordato, risolsero il problema. Inoltre, il Fascismo in questo modo, cioè ponendosi come paladino dei valori cattolici e con la benedizione (scusate il gioco di parole) del Pontefice, che definì il Duce “l’Uomo della Provvidenza”, poté aumentare il consenso.
Le varie piazza o via 11 Febbraio sono l’unico retaggio della toponomastica legata alle date del Ventennio. Però, non in assoluto perché ci sono ancora strade dedicate a luoghi delle ex colonie italiane.
PIAZZA 11 FEBBRAIO A COLOGNO MONZESE
La piazza principale di Cologno Monzese (Milano) è dedicata proprio all’11 (XI) febbraio. Ne parliamo perché Cologno è stato il primo comune in Italia a dedicare una strada a questo evento. In questa piazza c’è una chiesa sconsacrata che risale al XVII secolo. Adesso vi fanno mostre e mercatini. Avrebbero voluto demolirla ma per fortuna la Sovrintendenza delle Belle Arti, nel 1977, è intervenuta per salvarla. È dedicata a San Marco e Gregorio, come quella nuova. L’istituzione della Parrocchia risale al 1578. Nel 1572 ricevette la visita di San Carlo Borromeo. Invece, la chiesa nuova è stata consacrata dal Cardinal Colombo, nel 1978.
La chiesa vecchia contiene un organo del 1776.
11 FEBBRAIO: NON SOLO PATTI LATERANENSI
Donne e ragazze nella scienza.
Chi non gradisce che piazza 11 Febbraio sia dedicata alla firma dei Patti Lateranensi, può fare finta che celebri la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.
Di che cosa si tratta?
Lo spiega il sito dell’UNESCO:
“Istituita nel dicembre 2015 con la risoluzione A/RES/70/212 al fine di riconoscere il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze svolgono nel campo della scienza e della tecnologia, questa giornata costituisce un’opportunità per promuovere nei loro confronti pieno ed equo accesso e partecipazione agli ambiti scientifici.
L’uguaglianza di genere, priorità globale per l’UNESCO, e il garantire loro la possibilità di avere un’istruzione e una piena capacità di far sentire le loro idee sono punti cardine su cui fondare lo sviluppo e promuovere la pace nel mondo”.
Giornata Mondiale del Malato
La Chiesa Cattolica l’11 febbraio celebra la Giornata Mondiale del Malato. La data è stata scelta perché in questo giorno si festeggia la Beata Vergine di Lourdes. Infatti, secondo la tradizione, la Madonna apparve per la prima volta a Bernadette Soubirous l’11 febbraio 1858. Quella di quest’anno (2023) è la trentesima edizione. È stata istituita il 13 maggio 1993 da Giovanni Paolo II.
Ecco le parole di Papa Francesco in occasione dell’edizione di quest’anno.
“La Giornata Mondiale del Malato, in effetti, non invita soltanto alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti; essa, nello stesso tempo, mira a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme.
Gli anni della pandemia hanno aumentato il nostro senso di gratitudine per chi opera ogni giorno per la salute e la ricerca. Ma da una così grande tragedia collettiva non basta uscire onorando degli eroi. IlCovid-19 ha messo a dura prova questa grande rete di competenze e di solidarietà e ha mostrato i limiti strutturali dei sistemi di welfare esistenti. Occorre pertanto che alla gratitudine corrisponda il ricercare attivamente, in ogni Paese, le strategie e le risorse perché a ogni essere umano sia garantito l’accesso alle cure e il diritto fondamentale alla salute”.
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