Alvar AAlto e la moglie Aino Aalto sono i protagonisti del documentario che è andato in onda sabato 24 luglio su Sky Arte (canale 120). Uno dei temi del documentario è il legame sentimentale tra loro due. Alvar soffrì molto per la morte prematura della moglie. Anche Aino era architetto e i due crearono un sodalizio anche dal punto di vista lavorativo.
Alvar era creativo, Aino era creativa ma aveva anche doto di art director.
ALVAR AALTO E LA FINLANDIA
Altri temi: come nascevano le loro idee, il rapporto con altri maestri dell’architettura e dell’arte come Le Corbusier e LászlóMoholy-Nagy e con il miliardario (milionario) americano Rockefeller. Rockefeler volle avere delle sue creazioni.
Il documentario è diretto da Virpi Suutari, una regista finlandese, e non fa vedere solo i loro edifici più famosi. Si trovano soprattutto in Russi e in Finlandia, la sua patria. Il rapporto con la Finlandia emerge nella predilezione per il legno. Ma anche dal fatto che combatté contro i sovietici.
Alvar Aalto prese parte anche alla guerra civile finlandese (1919), dalla parte dei bianchi.
. Nel documentario si è parlato dei suoi studi sulla luce e del design delle sue sedie.
In generale, il suo design si contrappose a quello dei totalitarismi attirò l’attenzione sulla Finlandia.
ALVAR AALTO E MILANO
Alla fine della guerra, la Finlandia attirò ancora l’attenzione del mondo per via dell’edilizia standardizzata. A questo proposito Rockefeller scrisse ad Alvaer Aalto.
A Milano ci sono della case chiamate “case finlandesi”. Si trovano al Giambellino e sono state donate dopo la Seconda Guerra Mondiale.
A questo architetto e designer Milano ha dedicato una piazza vicino a Gae Aulenti
LA SEDIA PER IL SANATORIO
Nel 1929, i giovani architetti Alvar e Aino Aalto stavano prendendo in considerazione una direttiva di design molto in anticipo sui tempi: il benessere. Alvar ebbe la possibilità di creare un sanatorio per la tubercolosi a Paimio, in Finlandia. Questi progetto li rese famosi a livello mondiale. Pensarono a tutto: dalle maniglie delle porte ai lavandini. Lo scopo era il benessere del corpo e della mente.
La Poltrona 41, fatta in compensato curvato, venne soprannominata il Paimio. Ce erano tante allineate in lunghe file nella sala comune.
Questa sedia quando fu esposta alla Triennale di Milano del 1933 ebbe molti elogi.
La sua dote principale era che permetteva ai malati di respirare più facilmente. Per gli individui sani era comoda. Gli Aalto, per farla, non utilizzarono l’acciaio ma il legno.
La fecero in modo tale che fosse necessaria poca manutenzione.
“Il Paimio racchiude tutto ciò che è Aalto: la padronanza della curva”, ha affermato Andrew Duncanson, della galleria Modernity di Stoccolma.
Oggi, le nuove versioni costano $ 4.785.
“La versione del modernismo di Aalto trascende lo stile internazionale, che aveva bordi molto più duri. “In Finlandia, un paese senza monarchia, la natura era davvero la loro regina””, ha detto Lee F. Mindel, della ditta AD100 Shelton Mindel.
Anche oggi i sedili di Alvar Aalto, realizzati per un sanatorio negli anni ’30, rimangono affidabili.
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