Gli ultimi giorni del mese di dicembre del 2022 verranno ricordati per le scomparse di persone illustri: il 31 dicembre è morto Joseph Ratzinger (o Benedetto XVI, se preferite), il 29 se ne sono andati Edson Arantes do Nascimento (alias Pelé) e 29 Arata Isozaki. Ci concentriamo su quest’ultimo. Se non altro, perché era un architetto e questo è un blog che parla di architettura.
QUALCHE INFORMAZIONE SU DI LUI
Arata Isozaki era nato il 23 luglio del 1931 a Ōita, nell’omonima Prefettura.
Aveva quindi 91 anni. È morto a Okinawa.
Dobbiamo anche a lui l’immagine che abbiamo del Giappone, cioè un posto pieno di grattacieli. Infatti, quella di Isozaki è un’architettura legata alla contemporaneità e a stili come il brutalismo.
Ha dichiarato che il suo Ground Zero è stata Hiroshima bombardata.
Nel 1954 si è laureato in architettura.
Nel 2019 ha ricevuto il premio Pritzker, che è il nobel dell’architettura.
Se si clicca qui, si può vedere l’elenco dei riconoscimenti che ha ottenuto.
ARATA ISOZAKI E L’ITALIA
In Italia Arata Isozaki viene ricordato soprattutto per due cose. La prima è il progetto per la porta degli Uffizi. In realtà, non è stato realizzato e ha suscitato molte polemiche. Uno dei suoi detrattori è stato Vittorio Sgarbi.
La seconda è la torre che c’è a Milano e che si chiama proprio Torre Isozaki. Qualcuno la chiama anche Torre Allianz perché l’edificio è di proprietà di questa compagnia di assicurazioni.
Questo grattacielo ha anche un soprannome: il Dritto. Ci sono anche lo Storto (la Torre Libeskind) e il Curvo (la Torre Hadid). Sembra un film western e invece è il quartiere di Milano che si chiama, appunto, Tre Torri. In realtà, Tre Torri è la fermata della metropolitana (linea 5): il nome del quartiere è City Life.
Arata Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Libeskind hanno vinto un bando di concorso lanciato per riqualificare la zona dove sorgeva la Fiera di Milano. Questa zona, dopo l’apertura del polo fieristico di Rho e lo smantellamento della Fiera (causato proprio dall’apertura del polo fieristico di Rho) aveva bisogno di un cambiamento. Ed è per questo che è sorta City Life, con le sue torri, con le sue case a forma di vela, il suo centro commerciale e i suoi percorsi nel verde.
In precedenza, in quella zona si era tenuta l’Expo del 1906. In realtà, copriva un’area molto più vasta: tenete conto che uno dei padiglioni c’è ancora ed è l’edificio dove ha sede l’Acquario Civico.