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Bonus sicurezza, ecco che cos’è e come funziona

Il bonus sicurezza si può usare anche per le porte blindate

Il bonus sicurezza è un provvedimento emanato dal governo Conte II e poi confermato dal governo Draghi.

CHE COS’È IL BONUS SICUREZZA?

Si tratta di un incentivo volto a far risparmiare chi sostiene delle spese finalizzate a migliorare la sicurezza della propria casa o della propria azienda.

Chi ne ha diritto? Il proprietario di casa, il nudo proprietario, il consorte convivente, i figli conviventi, l’ex coniuge non convivente purché abiti nell’appartamento interessato, i parenti fino al terzo grado, gli affini fino al secondo grado, gli inquilini, i comodatari, i soci di cooperavate e le ditte individuali per gli immobili che non sono beni strumentali.

Due precisazioni. Per affini si intendono tutte le persone imparentate ma non consanguinee. Esempio: la cognata. La seconda è che se il bonus sicurezza viene richiesto da una persona diversa dal proprietario devono sussistere due condizioni. La prima è il permesso da parte del padrone di casa e la seconda è il pagamento delle spese.

Come funziona?

Si ha diritto a uno sconto del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto e/o per l’installazione di prodotti e di impianti che aumentano la sicurezza della casa o dell’azienda. Tra le cose acquistabili ci sono le porte blindate, le persiane blindate, le casseforti, le inferriate, gli impianti d’allarme e i rilevatori di fumo.

Il limite di spesa e €96.000 per ogni unità immobiliare. È abbastanza alto perché sono comprese le spese per gli eventuali lavori di edilizia Ad esempio, se occorre creare una nicchia in cui inserire la cassaforte.

Sono comprese le spese di consulenza e di progettazione.

Qualora qualcuno si faccia i lavori di edilizia da solo, può scaricare le spese dei materiali. Con questo vi abbiamo anticipato come funziona il bonus sicurezza per quanto riguarda lo sconto del 50%. Infatti, non si tratta di uno sconto immediato ma di un recupero spalmato nell’arco di dieci anni e suddiviso in quote identiche. Il recupero avviene tramite la detrazione dall’Irpef dell’importo che deve essere restituito da parte dello Stato.

Facciamo un esempio per capire meglio. Una persona che spende €50.000 ha diritto a €25.000. E quindi potrà scaricare €2.500 all’anno dall’Irpef.

A differenza di altri bonus lanciati dal Governo Conte II e confermati dal governo Draghi, il bonus sicurezza non prevede lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Come si ottiene il bonus sicurezza?

Che cosa bisogna fare per ottenerlo? Occorre fare un pagamento tracciabile con carta di credito/ bancomat o con un bonifico parlante. Il bonifico parlante deve contenere il nome e il codice fiscale di chi ne fa richiesta e il nome, la partita IVA e il codice fiscale dell’azienda beneficiaria del bonifico.

Nella causale del bonifico bisogna indicare che è stato fatto per il bonus sicurezza. Bisogna inserire anche il numero e la data della fattura.

FUTURO

Questa agevolazione scadrà il 31 dicembre 2022 (salvo proroghe che, comunque, non ci dovrebbero essere). Qualora sia così, il limite di spesa tornerà a essere 48.000 euro e la quota detraibile si abbasserà al 36% (come prima del Decreto Conte).

Parleremo anche del bonus 110, del sismabonus e dell’ecobonus.

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Speriamo che questo articolo vi sia stato utile e che l’abbiate trovato interessante. Se volete, fatecelo sapere nei commenti.

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