Il concetto di casa passiva è legato alla bioedilizia. Si tratta di un edificio che prende la maggior parte dell’energia che le serve per riscaldarsi e per raffrescarsi da dispositivi passivi.
Un dispositivo passivo è un dispositivo che per riscaldare gli ambienti interni non ha bisogno di forniture energetiche esterne. Ad esempio, le serre solari, i muri di accumulo e le vetrate esposte a sud.
Si parla, invece, di raffrescamento ambientale passivo quando si utilizzano delle “macchine che richiedono normalmente, a parità di energia termica trattata, una maggior quantità di energia primaria rispetto alle macchine per riscaldamento. Per questa ragione un dispositivo per raffrescamento è definito passivo anche se ha bisogno di pompe, di ventilatori o di altri apparecchi ausiliari, purché non faccia ricorso a cicli frigoriferi” (Wikipedia).
UN CONCETTO ECO-SOSTENIBILE
Il design passivo cerca di utilizzare fonti naturali di riscaldamento e di raffrescamento, senza l’uso dell’energia elettrica.
Come si può capire, è un’idea molto eco-sostenibile in quanto consente di non utilizzare riscaldamenti o condizionatori. Tutto questo porta a una diminuzione delle emissione dei gas serra.
Il concetto di design passivo è nato nel 1990 in Germania. L’idea sta avendo sempre più successo in un mondo in cui la sostenibilità è importantissima.
Ogni casa può diventare una casa passiva, in qualsiasi momento. Tuttavia l’ideale sarebbe che fosse concepita così già in fase di progettazione.
Questo perché è fondamentale tenere conto di elementi come:
- il terreno;
- da che parte nasce il sole e la sua posizione nel corso della giornata;:
- la disposizione delle pareti e delle finestre;
- la direzione del vento.
E altri che non elenchiamo.
Per esempio, la cucina deve essere esposta a Sud, perché normalmente è l’ambiente della casa che ha più bisogno di luce naturale.
CASA PASSIVA, COSTI
Investire nell’implementazione del design passivo non genera necessariamente un aumento delle spese, soprattutto se viene fatto fin da subito. Ci sono casi in cui il costo può anche essere ridotto.
Inoltre, visto che i sistemi passivi portano a una riduzione dei consumi energetici dal 30% al 60%, i costi vengono ammortizzati nel giro di qualche anno.
La progettazione passiva può essere considerata una soluzione alla portata di chiunque sia interessato a promuovere la sostenibilità ambientale senza spendere troppo e senza rinunciare ai comfort.
COSTRUZIONE DI UNA CASA PASSIVA IN BELGIO
Abbiamo detto che il concetto di casa passiva nasce in Germania. Questa storia, invece, arriva da un altro Paese di lingua tedesca: il Belgio (che ha tre lingue ufficiali).
A Vilvoorde, un comune a nord di Bruxelles, lo studio di architettura Atelier Tom Vanhee ha fatto una ristrutturazione accurata di una casa devastata dal fuoco. Lo ha fatto utilizzando dei materiali sostenibili e i principi della progettazione passiva.
Lo studio belga ha lavorato a stretto contatto con il cliente per oltre otto anni al fine di perfezionare l’edificio, che è stato soprannominato Blanket of Steel (coperta d’acciaio). Questo nomignolo lo deve a una delle caratteristiche della casa, cioè il suo esterno in metallo bianco, che ha sostituito il mattone.
La facciata anteriore e quella posteriore e le superfici del tetto spiovente sono rivestite con pannelli altamente isolanti che creano unità in tutto il volume. La facciata rivolta verso la strada si fonde con le case vicine. I pannelli asimmetrici e inclinati della facciata posteriore rendono inconfondibile l’edificio.
Dato che c’è una pendenza significativa e il cortile è situato circa 90 centimetri più in basso rispetto al giardino anteriore, lo studio ha fatto un abbassamento del terreno di circa 60 centimetri per creare una connessione con il paesaggio su cui dà il retro della casa.
Le scale con ripostiglio integrato colmano la differenza di altezza che intercorre tra questo spazio, che funge da cucina e da sala da pranzo, e il soggiorno.
Una parete di vetro che va dal pavimento al soffitto offre delle viste sul cortile e facilita l’accesso diretto all’area esterna.
Le tende possono essere tirate per creare delle pareti improvvisate. Pareti che dividono lo spazio e formano una stanza aggiuntiva nell’area d’ingresso. In questo modo, lo spazio abitativo multifunzionale può essere utilizzato anche per ospitare eventi di quartiere.
Coscienza green
“Abbiamo cercato di preservare tutto quello che non è stato distrutto dall’incendio”, ha detto l’architetto Tom Vanhee. Tra le cose che non sono state divorate dalle fiamme ci sono:
- i pavimenti in legno;
- la scala a livello del suolo;
- alcuni muri di mattoni.
La collaborazione quasi decennale tra l’Atelier Tom Vanhee e il proprietario ha dato vita a una ristrutturazione che ha trasformato una casa normale in una casa passiva con spazi abitativi multifunzionali.
Quando, nel corso della ristrutturazione ha utilizzato dei materiali nuovi, Vanhee ha tenuto presente la sensibilità ecologica del cliente. Per questo motivo ha riprogettato la residenza in modo tale che fosse incentrata sulla sostenibilità e sul senso comunità.
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Fonte: https://www.dwell.com/article/blanket-of-steel-atelier-tom-vanhee-fb1f7386
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