Francesco Trabucco è morto a Milano 14 marzo 2021 a causa del Covid-19. Era nato a Milano il 14 novembre 1944. Il suo principio guida era: “sprecare il meno possibile”.
È stata l’Adi, Associazione per disegno industriale, a comunicare la notizia della sua morte. Trabucco ne è stato vicepresidente dal 1992 al 1996.
IL RICORDO DELL’ADI
L’Adi ha scritto anche “Scompare con Francesco Trabucco un grande professionista, un esperto docente, un appassionato sostenitore dell’Adi.”
A UN ANNO ESATTO
Per ironia della sorte, il 15 marzo dell’anno scorso è morto architetto Vittorio Gregotti, che è considerato la prima vittima illustre del coronavirus.
Entrambi si sono laureati al Politecnico di Milano, Gregotti nel 1952, Trabucco nel 1969. Gregotti era del 1927.
CHI ERA FRANCESCO TRABUCCO?
Francesco Trabucco era un architetto e un designer. Ha vinto il Compasso d’oro (e in molte edizioni in cui non l’ha vinto ha avuto comunque una menzione d’onore), il Gute form e il Bio.
Alcune delle sue opere fanno fanno parte de delle collezioni i musei come il Momo. Altri musei in cui si trovano delle sue opere sono a Tel Aviv e a Monaco.
Trabucco è stato membro del comitato scientifico della triennale di Milano dal ’96 al 2000 e ha curato la sezione italiana dell’esposizione nel 1983 e nel 1992.
I suoi articoli sono stati pubblicati da riviste prestigiose di settore come Abitare, Interni e La Mia Casa.
Dopo il servizio militare ha collaborato al progetto per la realizzazione degli uffici IBM di Segrate e per la realizzazione di un palazzo per uffici a Johannesburg.
L’opera più famosa di questo designer è il bidone aspiratutto. Lo ha realizzato insieme a Marcello Vecchi, suo compagno di liceo. I due hanno realizzato anche la lampada Bliz per Stilnovo.
Che bidone!
Il bidone aspiratutto ho uno stile sobrio e si ispira al mondo del lavoro, ai fusti metallici per liquidi e anche un po’ al mondo militare per via della colorazione verde e delle scritte esterne che richiamano proprio il mondo militare e quello industriale.
Infatti è nato per assemblaggio dall’unione di elementi industriali esistenti. L’idea che vuole trasmettere è quella della robustezza. Inoltre, non aspira solo polvere, ma anche cose più grandi. Un’altra idea che vuole trasmettere è quella della funzionalità.
Quando venne lanciato sul mercato le campagne pubblicitarie utilizzarono il linguaggio dei settimanali popolari e il messaggio era che si trattava di un macchinario sui generis e dotato di funzioni speciali. Si trova anche nel Museo del Design Italiano, alla Fondazione la Triennale di Milano.
L’Adi ne ha parlato così: “(Il bidone aspiraratutto è stato) una rivoluzione tipologica che l’oggetto introduceva nel settore degli elettrodomestici: gli aspetti tecnici, in primo piano anche dal punto di vista formale, parlavano un linguaggio nuovo che abbandonava definitivamente le forme streamlined degli Anni 50, ancora prevalenti, per una visione pragmatica giocosa di lavori domestici in linea con l’evoluzione della cultura degli utenti”.
Partendo dalla stessa idea ha progettato ventilatori, termoventilatori e aspiratori.
Alcune realizzazioni di design
Allegra, sistema di sedute per comunità, Vaghi;
Angle e Axial K, aspiratori coassiali Vortice;
Aqua Dry, aspirapolvere e aspiraliquidi, Alfatec;
Ariante 2, ventilatore orientabile, Vortice;
Bidone Aspiratutto, nuovo modello, Alfatec;
Aspiratori centrifughi assiali, Vortice;
Brivido, refrigeratore da tavolo per bottiglie, Carrara e Matta S.p.a;
Compact, aspirapolvere domestico, Alfatec;
Nuovo Bidone Lavatutto, aspirapolvere, Alfatec;
Nuovo Caldodò, termoventilconvettore, Vortice
Caldobagno, termoventilconvettore, Vortice;
Rubinetti elettronici con miscelatore, Vortice;
Scaldatutto, termoventilatore, Vortice.
FRANCESCO TRABUCCO ARCHITETTO
Come architetto ha realizzato il Palazzo dei congressi di Palermo, la sede della Regione Umbria, la sede di Alitalia a Roma, i negozi di New York (questo l’ha solo disegnato) e di Milano di Gucci, gli uffici milanesi e torinesi di Armando Testa e la ristrutturazione della sede di Roma e altro ancora.
Ha progettato anche la sede della Sapienza di Roma all’Acqua Marcia e l’unità spinale a Niguarda.
Suo un complesso residenziale in via Principe Eugenio Milano, realizzato riqualificando le aree dismesse delle Ferrovie Nord Milano. Sempre a Milano ha partecipato al concorso per la riqualificazione dell’area di tecnopoli a Rogoredo.
Si è occupato anche della progettazione di nuovi tipi di edilizia scolastica.
Un altro parallelo con Gregotti
Invece Gregotti ha progettato lo ZEN Palermo, l’Arcimboldi, alcuni edifici alla Bicocca, ha ristrutturato lo stadio di Genova. Bicocca e Niguarda sono due quartieri molto vicini, entrambi nella parte nord di Milano, sulla linea lilla o 5. In questo caso Niguarda indica l’ospedale, Bicocca l’università (ma non solo).
Di nuovo a Johannesburg
La società Urban Foundation Johannesburg affidò a Trabucco dei lavori di riqualificazione a Soweto. Nel progetto erano previsti un ospedale, scuole, spazi adibiti a negozi, verde pubblico e spazi d’incontro. Il progetto non è stato realizzato a causa della situazione sudafricana.
FRANCESCO TRABUCCO DOCENTE
Insegnava disegno industriale al Politecnico di Milano.
Nel 1986 ha vinto un concorso e ha iniziato a insegnare presso la facoltà di architettura del Politecnico di Milano come professore associato. Nel ’92 è diventato ordinario.
Ha creato il dottorato di ricerca design e sviluppo del prodotto e ha contribuito al progetto che ha visto 4 dottorati convergere in uno unico, quello di “Design”.
Francesco Trabucchi ha detto:
Io non mi sono mai posto come un maestro. In qualche modo si insegna solo quello che si è. È impossibile mentire. E si insegna con quello che si sa. Progettare significa sempre immaginare qualcosa che non c’è, vuol dire sempre costruire un pezzo di futuro, materializzarlo. Il nostro lavoro di progettisti è di costruttori di futuro.
I libri di Francesco Trabucco
“Design Versus Economia” con Paolo Ricci, Franco Angeli, Milano, 2016;
“Design”, Bollati Boringhieri, Torino, 2015;
“Sei lezioni di design” in progress;
“White design: innovazione di prodotto e innovazione di processo nel settore delle elettrodomestico bianco” POLI. design, Milano, 2001;
Dire Fare. Riflessioni intorno al progettare prodotti industriali, Esculapio , Bologna 1993;
Residui di produzione. Ovvero ciò che rimane incompiuto di pensieri, riflessioni ed esperienze di un designer, Arcane editrice Roma. 2005.
Epitaffio
Insomma, con Francesco Trabucco (e con Gregotti) la pandemia si è presa un bel pezzo di storia dell’architettura e del design.