Ad Amsterdam, il 25 luglio di quest’anno, hanno inaugurato un ponte realizzato in 3D. Si tratta del primo ponte in acciaio inox costruito con questa tecnologia. La struttura è lunga 12 metri e pesa 4.5 tonnellate. Si tratta di un blocco unico.
STORIA E FUNZIONI DEL PRIMO PONTE 3D D’ACCIAIO
Per fare questo ponte è stata utilizzata una tecnologia che ricorda quella che viene utilizzata nelle stampanti 3D che molte persone hanno a casa o sul posto di lavoro.
Come hanno fatto?
È stato fatto un disegno con un software e poi con una stampante apposita hanno fatto il ponte strato per strato.
Se ci si avvicina al ponte si vedono bene i layer.
“Il ponte ha un design straordinario”, ha detto Mark Girolami, docente di ingegneria civile dell’Università di Cambridge e direttore del programma di Data-Centric Engineering dell’Alan Turing Institute.
All’inaugurazione era presente la regina consorte Máxima . È stata una cerimonia molto innovativa e molto tecnologica. Infatti, Haar Majesteijt ha schiacciato un pulsante che ha un robot dotato di forbici che ha tagliato il nastro.
Lo scopo di questo ponte è l’attraversamento pedonale del canale Oudezijds Achterburgwal.
Lo ha realizzato la startup olandese MX3D, con la collaborazione di molti partner: Joirs Laarman Lab per la fase di progettazione, ArcelorMittal per la parte metallurgica, Autodesk per la componente digitale, Lenovo per la sensoristica computazionale, Heijmans per le costruzioni MX3D, ABB Robotics per la robotica e Air Liquide-Oerlikon per le saldature.
Materialmente, lo hanno fatto de bracci meccanici
Il progetto è iniziato nel 2015.
Collegati a questo ponte ci sono dei sensori. Servono a monitorare le sollecitazioni che ricevono il ponte e il suo stato di salute. Si verificano cambiamenti riguardanti la corrosione, i di carico, le condizioni ambientali ei comportamenti dei pedoni. Tutte queste informazioni saranno utili per fare altri ponti in 3D.
Infatti, ci si è chiest subito se il ponte di Amsterdam possa essere il capostipite di una serie di ponti d’acciaio in 3D che verranno.
UN PONTE A CALCESTRUZZO 3D
Intanto, quasi simultaneamente a quello di Amsterdam, il Block Research Group (BRG) dell’ETH di Zurigo e la divisione Zaha Hadid Architects Computation and Design Group (ZHACODE) hanno installato nei Giardini della Marinaressa di Venezia un ponte ad arco di calcestruzzo che hanno realizzato in 3D. Per quanto riguarda il metodo di stampa si sono avvalsi della collaborazione della Incremental 3D, una start-up austriaca,
È un ponte pedonale che misura 12 metri per 16. Lo hanno installato in concomitanza con la XVII Biennale. Questo ponte si chiama Striatus Bridge. Anche questo è il primo ponte in 3D del suo genere (in concrete con archi).
Il nome è un riferimento agli strati di cemento.
Il concreto è bicomponente, è stato fatto dalla Holcim, è stato realizzato in 3D ed è stato messo solo dove serviva davvero metterlo.
Ecologia
Questa scelta ha un impatto ambientale positivo. Inoltre, il modo in cui è stato costruito consente di usare meno materiale (in questo caso, acciaio e cemento). Di conseguenza, l’ impatto ambientale è più basso. Sia dal punto di vista delle emissioni di CO2 legata alla produzione dei materiali sia per la costruzione stessa. Infatti, rispetto a una tradizionale soletta piana di cemento armato sono stati impiegati il 30% del cemento e il 10% della quantità dell’acciaio necessari,.
Questo modo di lavorare potrebbe stravolgere il settore degli edifici in calcestruzzo.
Grazie a questo metodo di costruzione e di montaggio in futuro il ponte essere smantellato e potrebbe messo altrove senza troppi problemi. Inoltre, i materiali sono separabili perché sono stati messi a secco senza leganti.
Le parti possono anche essere riciclate.
Le forme del ponte sono sinuose, ma non (solo) per una questione estetica, ma perché sono ottimali per la stampa in 3d e per la resistenza strutturale.
Hanno stampato le parti del ponte in laboratorio e poi le hanno assemblate sul posto. Non hanno usato malta, ma centine provvisorie.
Anche questo ponte è stato realizzato da dei bracci robot.
È QUESTO IL FUTURO DELL’EDILIZIA?
Entrambe queste costruzioni sono esempi di multidisciplinarità e hanno tenuto conto del fatto che l’idea sarebbe stata tradotta in realtà e quindi hanno tenuto conto della materia.
Fare un ponte in 3d è il futuro? Per adesso, sembra già il presente (in Belgio hanno realizzato una casa con questa tecnologia),. Ma solo il futuro ci darà la risposta.