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La Milano di Zaha Hadid: omaggio a sei anni dalla morte

Torre Hadid a Mlano (da Wikipedia)

Il 31 marzo 2016 morì Zaha Hadid, alla quale dobbiamo la torre di Milano che porta il suo nome. Non aveva ancora compiuto 66 anni.

Ha progettato una miriade di edifici. Ad esempio, è suo il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, da molti considerato l’unico museo contemporaneo di Roma.

Un’altra sua opera, di cui abbiamo parlato, è la Port House, che si trova nel porto di Anversa. Quest’opera è a forma di diamante perché la città fiamminga è la capitale dei diamanti.

RICONOSCIMENTI E CATTEDRE

Zaha Hadid era nata a Baghdad ma era stata naturalizzata inglese. Inoltre, venne nominata Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e Dama di Commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2012.

Ricevette anche dei più attinenti sua attività di architetto. Il più importante fu il premio Pritzker, che è considerato il Nobel dell’architettura. Poco prima di morire, venne insignita della Royal Gold Medal.

In entrambi i casi, è stata la prima donna a ricevere il riconoscimento (per l’esattezza, è stata la prima donna a ricevere individualmente la Royal Gold Medal). A questo proposito, una sua frase è diventata celeberrima: “Sono un architetto, non una donna architetto”

A Londra mise su uno studio con più di 240 architetti, di provenienze e di culture diverse.

Zaha Hadid ha insegnato in molte università, tra cui la Harvard Graduate School of Design, come Kenzo Tange, la Yale School of Architecture e l’Università di Arti Applicate di Vienna, nel Zaha Hadid Master Class Vertical-Studio.

PROGETTI

Le opere di Zaha Hadid sono presenti in tutto il mondo, da Riad a Milano, da Baku ad Abu Dhabi.

Ciò che contraddistingue le sue costruzioni sono le forme (curve, fluide, allungate, sinuose, dinamiche e potenti) e la grandiosità.

Altrettanto importanti sono la scelta dei materiali, l’uso della tecnologia e l’attenzione ai dettagli.

Ad esempio, riferendosi a un edificio ha detto:

“Abbiamo impiegato quasi un anno a scegliere il punto giusto di grigio o beige o quello che è sembra bianco ma non lo è”.

Un’altra cosa interessante è che le sue opere sono multi prospettiche.

Come tutte le archistar, Zaha Hadid è stata poliedrica: ha progettato edifici destinati all’uso abitativo, grattacieli, aeroporti (uno, quello di Pechino), musei, centri culturali, edifici pubblici, stazioni, quartieri, padiglioni, centri commerciali (uno, quello che c’è al City Life di Milano), teatri, hotel, edifici polifunzionali.

E come tutte le archistar si è dedicata anche al design di oggetti di uso quotidiano e alla progettazione di ambienti interni. Per fare un esempio MANIGLIA PER PORTA CHEVRON OLIVARI.

L’ultima opera che ha realizzato si trova in Italia: è il terminal marittimo di Salerno.

Dopo la sua morte, lo studio Zaha Hadid Architects è stato preso in mano dal suo braccio destro Patrick Schumacker, che a volte ha suscitato qualche polemica.

Zaha Hadid e Milano

City Life si trova a Milano he a un’estensione di 360.000 m². Sorge nell’area della Fiera Vecchia ed è una conseguenza della creazione del polo fieristico di Rho, dove, tra gli altri eventi, si tiene il Salone del Mobile.

In questo quartiere, una delle aree pedonali urbane più grandi d’Europa, ci sono negozi, locali, bar, ristoranti e un cinema.

Ci sono anche tre grattacieli: la Torre Isozaki, la Torre Libeskind e la Torre Hadid, caratterizzata da una torsione. La torre Hadid, inaugurata nel 2017, è alta 170 metri e ha 44 piani. È la sede della Generali.

Si tratta di un edificio eco-sostenibile. Infatti, ha ottenuto la certificazione led livello Platinum.

Inoltre,

L’edificio è inoltre dotato di impianto BEMS-Building Energy Management System per il monitoraggio e la gestione dei sistemi impiantistici che consente un’ulteriore ottimizzazione delle prestazioni energetiche e il monitoraggio delle stesse in fase di esercizio.

L’efficienza nell’uso delle risorse idriche è garantita da una rete duale, per l’utilizzo di acqua non potabile nei servizi igienici e per gli apparecchi sanitari a basso flusso che consentono di raggiungere un risparmio idrico complessivo pari a oltre il 45%.

Per oltre il 95% delle postazioni di lavoro è garantita la visuale verso l’esterno e adeguati livelli di illuminamento da luce naturale, con i conseguenti benefici per il benessere degli occupanti.

(Fonte)

Non meno importanti sono questi fattori:

è situata in di un’area verde pedonale;

grazie alla metropolitana e al deposito biciclette vi si può arrivare senza usare l’automobile;

durante la costruzione sono stati limitati la dispersione delle polveri e l’inquinamento;

ci sono dispositivi che aiutano a evitare lo spreco di acqua;

il legno delle finiture viene da foreste gestite in modo responsabile.

Il complesso residenziale Hadid di Milano

Nel quartiere City Life di Milano Zaha Hadid ha progettato anche il centro commerciale cui abbiamo fatto cenno prima e il complesso residenziale dove abitano Fedez e Chiara Ferragni.

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