Milano, una passerella di cristallo a quasi venti metri di altezza dovrà unire il Museo del 900 con il Secondo Arengario.
Questa è la proposta principale del progetto del team di architetti che si è aggiudicato il concorso internazionale di progettazione 900+100. Questo progetto è stato pubblicato a dicembre dal Comune di Milano. Lo scopo è ampliare il Museo del 900 utilizzando il Secondo Arengario. Ci saranno 1000 m² in più utilizzare da come spazi espositivi.
Nell’edificio del Secondo Arengario ci sono alcuni uffici comunali e il Mondadori Store.
LA QUESTIONE DEL CANNOCCHIALE VISIVO
La Soprintendenza, però, dovrà valutare gli eventuali effetti negativi del progetto sul cannocchiale prospettico che dalla Galleria Vittorio Emanuele attraversa piazza Duomo e piazza Diaz e termina con la Torre Martini.
Proprio per non chiudere il cannocchiale visivo il bando ha chiesto una soluzione alternativa alla passerella aerea.
Il team vincitore è stato quello guidato dagli architetti Sonia Calzoni e Pierluigi Nicolin. Vogliono creare un atrio esterno trasparente nello spazio tra i due edifici (cfr foto).
Questo atrio permetterebbe di rimanere all’interno del museo anche passando da una torre all’altra.
Un’alternativa alla passerella dell’Arengario è tenere distinti i due musei, che rimarrebbero due corpi separati. Si farebbe una formula di bigliettazione unica per entrambi.
DICHIARAZIONI SULLA PASSARELLA DELL’ARENGARIO
“È chiaro che anche nel progetto architettonico c’è l’idea di rendere più evidente la connessione. Però, insomma, chiunque capisce che sono due luoghi separati”. Lo ha detto Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano.
“Il nostro progetto prevede fondamentalmente una grande apertura nel basamento e quindi dello spazio museale e la realizzazione di questa passerella che darà quindi unitarietà all’organismo architettonico museale”, ha detto Sonia Calzoni.
“Questo è il non plus ultra della milanesità non solo perché è in piazza Duomo ma anche perché è un’iniziativa pubblico-privato straordinaria. Inoltre, ci tenevo a ringraziare la signora Antonini, presidente della Fondazione Pasquinelli. Oggi lo annunceremo perché la Fondazione in memoria di suo marito ha un notevole patrimonio di arte moderna e contemporanea e ci donerà opere importanti di Boccioni, Balla, Severini e De Chirico ma soprattutto ci dona anche 5 milioni che contribuiranno in maniera significativa alla realizzazione del progetto”, ha detto il sindaco Sala.
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