Possiamo parlare di lampade famose?
Di solito, i grandi architetti sono o sono stati anche grandi designer e hanno realizzato oggetti d’arredamento, di uso quotidiano.
Siccome la scelta è ampia, abbiamo scelto sei archistar e ci siamo concentrati sulle loro lampade, che possiamo definire lampade famose. Tutti gli architetti di cui parleremo in questo articolo sono legati in modo molto stretto a Milano.
Alcune sono a pavimento, altre da tavolo o da mensola, altre ancora da parete. Ci sarà un accenno anche ai lampadari.
VICO MAGISTRETTI
Vico Magistretti, al quale abbiamo fatto cenno nell’articolo sul Lazzaretto, non ha progettato soltanto edifici (ad esempio, la chiesa di Santa Maria Nascente a QT8) ma anche oggetti di uso quotidiano.
Vico Magistretti ha disegnato anche due bellissime maniglie per Olivari. La maniglia Club e la maniglia SIBILLA.
Lampade famose e arte/1
Eclisse (1966-1967)
La prima di queste lampade famose firmate da designer di cui parliamo è la lampada Eclisse, creata per Artemide. Ha una storia che merita di essere raccontata.
L’intuizione di partenza fu che ormai il letto veniva utilizzato anche per mangiare, leggere, scrivere, lavorare (oggi avrebbero detto anche per scrivere con il laptop e per navigare). Pertanto, serviva una lampada in grado di essere in linea con le nuove tendenze, con una luce regolabile in base alle necessità del momento.
Magistretti ebbe l’incarico del progetto. Prese la metropolitana e nel tragitto, abbastanza breve (salì a Conciliazione e scese a Duomo o a San Babila, considerando dove si trova il suo studio, sono quattro o cinque fermate) e sul retro del biglietto dell’Atm fece uno schizzo, ispirandosi alla lanterna semicieca de I Miserabili.
Pochi giorni dopo, dettò il progetto al telefono. Lui era convinto che un progetto di design perfetto dovesse essere talmente chiaro da poter essere dettato al telefono.
Eclisse di Artemide consiste in tre sfere. Una che fa da perno, una su cui c’è la sorgente luminosa e una che serve a regolare l’intensità della luce.
Ebbe molto successo e si aggiudicò il Compasso d’oro.
GIÒ PONTI
Giò Ponti è famoso per aver progettato il Grattacielo Pirelli. A lui si devono anche edifici come la chiesa che si trova nell’Ospedale San Carlo.
Si è dedicato anche al design degli oggetti e ha realizzato due lampade che s’ispirano all’ex sede della Regione Lombardia. Infatti, si chiamano Pirellina e Pirellone, come il nomignolo del grattacielo.
Gio Ponti ha disegnato anche La Maniglia per porta modello Lama di Olivari
Lampade famose e architettura/1
Pirellina (1967)
La Pirellina è una lampada da tavolo e consiste in una coppia di lastre di vetro ricurve. Due elementi metallici, uno in alto e uno alla base, mantengono le lastre di vetro in posizione. Il vetro è molto resistente agli urti. La montatura è fatta di ottone nichelato.
Pirellone (1967)
Il Pirellone ha caratteristiche simili a quelle della Pirellina, solo che è più grande ed è una lampada da terra. La montatura è fatta di ottone satinato nichelato. Ricorda molto il grattacielo.
I FRATELLI CASTIGLIONI
I fratelli Castiglioni, Achille e Pier Giacomo, hanno progettato diversi edifici, come la chieda di San Gabriele Arcangelo in Mater Dei che si trova nel quatiere NoLo di Milano.
Lampade famose e arte/2
Snoopy (1967)
Anche loro si sono cimentati nelle lampade e tra quelle che hanno ideato c’è la Lampada Snoopy. Come suggerisce il nome, si sono ispirati al cagnolino dei fumetti di Schulz (e infatti lo ricorda) e hanno voluto creare qualcosa di divertente..
Del resto, il fumetto è la nona arte e questa commistione non deve stupire.
Dal punto di vista pratico, hanno voluto fare una lampada da poter utilizzare in contesti differenti e a seconda delle esigenze: è possibile regolare l’intensità del fascio di luce in modo tale che illumini di più la parte del locale che ci interessa rischiarare maggiormente. Questo è reso possibile da un varialuce, che è una rotella di piccole dimensioni che si trova sulla base cilindrica di marmo bianco.
Fa parte del progetto “Espressività, forma & funzione”.
Ne esistono due versioni. La prima si chiama Snoopy ed è lucida. La seconda si chiama Snoopy 50th Limited Edition ed è opaca.
GAE AULENTI
Gae Aulenti, all’anagrafe Gaetana Emilia Aulenti. A lei è dedicata una delle piazze più famose di Milano, che ormai fa il paio con Piazza del Duomo. È morta nel 2012, ma la piazza le è stata dedicata poco tempo dopo il decesso. Secondo una regola si sarebbero dovuti aspettare almeno dieci anni, ma le deroghe sono possibili.
Lampade famose e architettura/2
Pipistrello (1965)
La lista delle sue opere è molto lunga, ma qui a noi interessa la Lampada Pipistrello.
Si tratta di una lampada che questa designer ha creato per la Olivetti e che si trova al MoMa.
Gae Aulenti ha preso spunto dallo stile liberty e ha voluto omaggiare la natura, proprio come nello spirito dell’Art Noveau. È andata in controtendenza rispetto al razionalismo imperante.
Le forme sono sinuose. La base e il braccio sono di acciaio inox, mentre il diffusore è di metacrilato.
Secondo lei, una lampada non deve solo fare luce, ma deve anche armonizzarsi con l’ambiente.
Pipistrello è una lampada da terra o da tavolo regolabile in altezza grazie a un sistema telescopico, che le permette di espandere o diminuire le proprie dimensioni. È strutturata così: base-braccio telescopico-capitello. Il capitello funge da diffusore
L’acciaio della base può avere finiture di diversi tipi, ad esempio in rame, in ottone satinato e in alluminio satinato.
È come un oggetto policromo e la differenza di colore e di materiali tra le parti è evidente.
ZAHA HADID
Zaha Hadid, architetto e designer. Nata a Baghdad nel 1950, naturalizzata britannica. È stata insignita del titolo di commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e di Dama di Commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Nel 2010 il Time l’ha indicata come una delle 100 persone più influenti del mondo. È morta nel 2016 a Miami.
Tre le sue opere, la torre di City Life a Milano che prende il suo nome (la si riconosce dalla dalla forma attorcigliata), lo Shopping-district e le abitazioni, sempre a City Life, e la Port House del porto di Anversa, il secondo porto d’Europa, cui ha dato la forma di diamante visto che la città è la capitale dei diamanti.
ZAHA HADID ha disegnato La Maniglia per porta modello CHEVRON di Olivari
Slamp
In particolare, ha disegnato delle lampade per l’azienda Slamp, sul cui sito vengono definite architetture e sculture da ammirare. Si dice anche che ha trasferito la maestosità delle grandi opere architettoniche nelle lampade di uso quotidiano.
Invece, il sito Art Tribune ha scritto che “Zaha Hadid ha dato a questa azienda proprio quello che mancava: un’interpretazione maestosa e sacrale del lampadario a sospensione, sintesi equilibratissima tra enfasi e contemporaneità”.
DIGRESSIONE SUGLI ARTISTI
Quando pensiamo ai grandi artisti, spesso ignoriamo o non consideriamo che molti di loro hanno prestato il proprio genio a cose più prosaiche.
Per fare esempi abbastanza noti, possiamo ricordare che fu D’Annunzio a coniare il nome Rinascente e che Milan Kundera curava la rubrica dell’oroscopo di un giornale.
Archistar e quotidianità
Se paragoniamo le archistar ai grandi artisti, e non vediamo motivi per non farlo, abbiamo visto che autori e autrici di edifici importanti hanno disegnato anche oggetti di uso quotidiano. E non hanno fatto solo delle lampade divenute poi famose.