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Maniglie per interni di designer e archistar

Le maniglie per interni

Le maniglie per interni non servono solo ad aprire le porte. Al contrario, sono un vero e proprio complemento d’arredo e abbelliscono la casa. Sono oggetti che fondono estetica e praticità.

La prova? Tanti designer famosi hanno progettato maniglie per interni. Infatti, quasi tutte le archistar non disegnano solo palazzi ma anche oggetti di uso quotidiano. Infatti, le professioni di architetto e di designer spesso vanno a braccetto. Questo non solo oggi, ma da molto tempo.

Vediamo alcune archistar che hanno disegnato maniglie per interni.

PRIMA LE SIGNORE

Zaha Hadid

Zaha Hadid è stata un’architetta irachena naturalizzata britannica. Le sue maniglie si collegano alla sua visione dei materiali, di cui apprezzava soprattutto la duttilità. I suoi preferiti erano l’acciaio e il cemento. Amava plasmarli in forme particolari, un po’ attorcigliate. Per capire meglio questo discorso, guardate il grattacielo di Milano che ha preso il suo nome.

Veniamo alle maniglie

 

Zaha Hadid nel 2004 ha progettato un tipo di maniglia che le ha fatto vincere il Premio Pritzker per l’architettura. È stata la prima donna a farlo.

Le maniglie per porta H356 ZH Duemilacinque sono state realizzate per Valli&Valli e rispecchiano la visione della sua creatrice: dinamicità, attenzione per i dettagli e design futuristico. Queste maniglie sono nate per le stanze dell’Hotel Puerta America di Madrid.

Le maniglie di Zaha Hadid

La maniglia per porta Chevron Olivari, progettata da Zaha Hadid nel 2015, rappresenta l’eccellenza del design moderno.

Ispirata alle strutture dinamiche e innovative dell’architettura di Hadid, la maniglia Chevron si distingue per la sua forma audace e sinuosa.

La sua superficie curva e avvolgente offre una presa ergonomica e confortevole, che si adatta perfettamente alla forma della mano.

MANIGLIA PER PORTA CHEVRON OLIVARI

Gae Aulenti

Alla sinuosità, all’ergonomia e al movimento della mano si è ispirata Gae Aulenti per le maniglie H 31 Serie Otto A (realizzate nel 1980 per la Fusital, azienda del gruppo ASSA ABLOY).

Foto maniglie H_31-Serie-Otto-A-di-Gae-Aulenti

OMAGGIO

Renzo Piano

La Fusital ha voluto rendere omaggio sia alla designer friulana, sia a Renzo Piano, il cui pensiero sulle maniglie viene espresso bene da questa frase: “Una maniglia da porta apre su ciò che sta per accadere e chiude su quello che è già successo. Può essere ricca o povera, semplice o complicata, grassa o magra, barocca o geometrica, calda o fredda. Certamente deve essere familiare”.

Il nome delle maniglie di Renzo Piano è H 333 Serie P Novantotto. Sono semplici, lineari, eleganti e leggere e sono pensate per un uso quotidiano. Sono fatte in ottone oppure in acciaio inox.
Fondono estetica e praticità e come nella migliore tradizione del design la materia gioca un ruolo importante.

Le maniglie di Renzo Piano

GRANDI DESIGNER MILANESI E MANIGLIE PER INTERNI

Nella sua carriera, Vico Magistretti ha progettato tante cose, dalle chiese alle lampade, passando, appunto, per le maniglie per interni. Per esempio, ha fatto la Sibilla per la Olivari, sul cui sito si legge che si tratta di “un oggetto ergonomico e nello stesso tempo slanciato”.

Magistretti si è ispirato alla forma di un osso.

Maniglia porta modello “SIBILLA” di Olivari

Vico Magistretti (Sibilla)

Sempre per la Olivari ha realizzato la maniglia Club. In questo caso, ha disegnato due gusci assottigliati su cui è stato applicato uno strato di pelle per togliere la cucitura, che si sporca e si usura più facilmente, e per darle più continuità.

MANIGLIA PER PORTA CLUB OLIVARI CON PELLE

Vico Magistretti (Club)

Giò Ponti

Di Giò Ponti ricordiamo due maniglie per interni che ha fatto per la Olivari. Un tipo è “più organico” e funzionale, mentre un altro è più geometrico. Per progettare le prime ha tenuto conto della presa della mano e quindi le ha dato una forma più sinuosa. Invece, l’altro è sfato concepito in base al principio che deve essere la mano ad adattarsi alla forma. Queste maniglie che ha creato Giò Ponti per la Olivari si chiamano Lama.

Maniglia porta modello Lama di Olivari

Le maniglie Lama di Giò Ponti

Questione di famiglia: i Castiglioni e le maniglie per interni

I fratelli Castiglioni nel 1955 hanno progettato una maniglia per la Cassina. È in ottone e dal 1957 ce n’è una in a Villa Olmo. Nel 1983 è stata ripresa dalla serie 5C, in particolare forma dell’impugnatura inclinata all’insù per incontrare la mano. È ergonomica.

Invece, per la Fabel di Milano hanno fatto la maniglia Pomolo. Come suggerisce il nome assomiglia a un pomello, è più piccola e si possono usare solo tre dita. Questo progetto è del 1945.

La "Pomolo" dei Fratelli Castiglioni

IL LEGAME CON IL TERRITORIO

Matteo Thun.

Quando si sente la parola “Thun” si pensa subito alle statuine, al castello omonimo e all’Alto Adige, da cui proviene Matteo Thun. La sua terra lo ha plasmato molto, lui e la sua architettura. Matteo Thun ha vinto il Compasso d’Oro. Ha lavorato come interior designer per aziende famose e come art director per la Swatch.

Le sue maniglie di design sono realizzate in base al principio secondo cui le forme e i materiali devono tenere conto del contesto e che gli oggetti di design devono armonizzarsi con lo spazio in cui si trovano.

Ha realizzato le maniglie H1003 Croco per la Valli&Valli. Sono disponibili in più colori.

Thun ha un legame molto forte con la propria terra, il Sud Tirol

THE LESS IS MORE, ANCHE NELLE MANIGLIE PER INTERNI

Lo stile dell’architetto John Pawson è minimalista. Le sue maniglie ricordano quelle di Michele De Lucchi. Sono essenziali, lineari e regolari. Senza fronzoli
Nel 2008 John Pawson ha vinto il RIBA National Award, un premio per architetti che viene dato nel Regno Unito. È nato nel 1949 nel West Yorkshire.
Ha realizzato la maniglia H358 JP1 per la Duemila Fusital.

Visto che ne abbiamo appena nominato, parliamone.

Lo stile minimalista di John Pawson

Michele De Lucchi

Le maniglie dell’architetto Michele De Lucchi sono semplici e regolari. Ma tutte le sue opere hanno forme regolari, elementari, geometriche.
Usa molto il legno e l’acciaio. Ne fa un uso rispettoso.

Suoi la Manica Lunga a Venezia e l’Unicredit Pavillion a Milano.

Nel 1989 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la lampada Artemide. È nato a Ferrara nel 1951.

Michele De Lucchi

DALLA FINLANDIA

Alvaar Alto
Un articolo del Corriere della Sera (Corriere Living) che parla dell’architetto finlandese c’è scritto che “Per un edificio da lui progettato ha realizzato […] anche le maniglie delle porte, dotate di un sistema di sicurezza antiurto che ne facilita l’uso da parte di persone malferme”.

Alvar Aalto

LE MANGLIE PER INTERNI, UN DISCORSO GENERALE

 

Queste erano solo alcuni esempi di come la maniglia per interni non è un oggetto qualsiasi ma richiede studio, impegno e progettazione. Se volete saperne di più, cliccate qui.

Le ma maniglie perfette devono unire eleganza e praticità devono essere fatte per durare molto tempo: infatti, sia quelle per interno sia quelle per esterno vengono toccate spesso pertanto se non sono fatte più che bene si possono usurare rapidamente.

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